DEMOCRAZIA DIRETTA E DIRITTO CONSUETUDINARIO CONFUTATI


Una soluzione proposta da molti per mettere un freno alla deriva autoritaria e totalitaria dei governi di tutto il mondo, attualmente con il pretesto della salvaguardia della salute pubblica, è quella della democrazia diretta ( la popolazione vota su ogni decisione da prendere), sia a livello “di massa”, ovvero nazionale, sia a livello di comunità locali più piccole (il che, secondo alcuni, sarebbe preferibile).

Il problema, per chi conosce la Legge Naturale, appare piuttosto evidente, non solo con la democrazia “diretta” ma anche con la democrazia in generale. Per quanto sia vero che i governi che si definiscono “democratici” non rispettino in realtà neanche i principi su cui teoricamente dovrebbe basarsi la democrazia, questa sarebbe comunque un sistema immorale anche se fosse applicata “correttamente”. Una decisione, anche se approvata da una maggioranza, non può venire imposta in alcun modo a tutti gli altri.
Se delle decisioni prese da una maggioranza sono immorali, non importa quante persone pensino che siano giuste, esse rimarranno sempre ingiuste e ingiusto rimarrà sempre imporle agli altri.

Stessa cosa per quanto riguarda la democrazia diretta. Anche se tutto il popolo o tutti i membri di una comunità, piccola o meno, votassero su una determinata questione, l’esito del voto non potrebbe mai riguardarne la moralità o l’immoralità. La Moralità è oggettiva, non viene decisa dalla maggioranza, né dalla consuetudine, il che ci porta al prossimo punto: il “diritto” consuetudinario. Ho visto venire proposto il diritto consuetudinario come base su cui prendere decisioni o su cui stabilire ciò che è etico. Ribadiamo ancora una volta: la Moralità, o l’Etica, non vengono stabilite dalle consuetudini. Se una consuetudine comporta azioni e comportamenti immorali, essa rimarrà immorale e andrebbe pertanto cambiata o eliminata.

Non è possibile stabilire ciò che è etico o morale solo sulla base di consuetudini, non importa quanto radicate in una data comunità. Allo stesso modo non si può accettare una decisione che comporta azioni o comportamenti immorali e violazioni dei Diritti altrui, quindi ingiusta, anche se votata dalla maggioranza!

Non è la maggioranza a decidere cosa è giusto o ingiusto e non lo sono neanche usanze e consuetudini, siano esse “popolari” o no.

Non si “decide” cosa sono Etica e Moralità tramite votazioni o riunioni. La Moralità è oggettiva, nessun uomo o gruppo di uomini può decidere cosa sia morale e cosa no, altrimenti si permane nel relativismo morale, uno dei più grandi mali che affliggono l’umanità e una delle cause della situazione in cui essa è intrappolata attualmente. Ci si può riunire per insegnare e apprendere principi morali e della Legge Naturale, ma non siamo noi a decidere cosa sono.

Un’azione giusta, quindi morale e in accordo con le Leggi di Natura, è un’azione che quando compiuta non causa danno o perdita ad un altro essere senziente. Si può discutere sul fatto che un’azione, anche se nostro Diritto, sia saggia o meno, ma questo è argomento per un’altra conversazione.



Non voglio dire che votare su qualcosa sia sempre un atto immorale, ma bisogna aver appreso e compreso bene cosa sia la Moralità Oggettiva per poter veramente essere in grado di prendere decisioni il più eque e giuste possibile. In caso contrario, ci ritroveremmo con un sistema immorale come quello attuale, o sotto il dominio del “furore della folla”.

Per iniziare a comprendere la Legge Naturale: https://onegreatworknetwork.com/francesco-sani/la-legge-naturale-parte-1-di-3-mark-passio-ita

Di Francesco Sani